giovedì 30 giugno 2011

I Controllori

Se sei un chitarrista del Tuscolano e hai 29 anni, hai avuto una serie di tappe obbligate.

Sei sceso a Subaugusta. Lo hai fatto per provare nella saletta di "Batti il tuo tempo", storico centro giovanile e presidio culturale, luminoso esempio di come pochi soldi pubblici potessero bastare a rendere felici tanti adolescenti. C'erano gruppi dai nomi e dal suono brutti come il dispiacere, e tutto sommato eravamo raccapriccianti tutti noi. Noi chitarristi, nello specifico, passavamo ore a suonare assoli. Finchè qualcuno non ci faceva notare che quello era più un qualcosa che ledeva i diritti dell'uomo, e allora smettevamo.

Sei sceso a Lucio Sestio. Lo hai fatto per suonare all'Elefante Bianco, per molti musicisti della zona la prima vera sala prove, la prima volta in cui sentire veramente cosa stanno suonando tutti gli altri, e scoprire che era meglio quando era tutto un confuso, e certe offese alla musica si perdevano nel magma delle equalizzazioni sbagliate.

Sei sceso a Colli Albani. Lo hai fatto per esibirti nel tuo primo concerto in qualcosa che richiamasse vagamente la forma di un locale, in un posto di Via delle Cave che ha cambiato più nomi di un partito di Mastella, e su quel palco (30 cm s.l.m.) ti sei sentito prossimo a Dio, e non ti interessava se il "bravo" che ti dicevano in realtà era un "bravo lo stesso".

Sei sceso a San Giovanni. Lo hai fatto per assistere al tuo primo concertone, un primo maggio di tanti anni fa di metà-fine anni 90. Avevi quindici anni, più o meno i tuoi avevano detto: "Ci vai ma fatti sentire". Ma il cellulare non ce l'avevi, ancora, il che voleva dire fare la fila alla cabina mentre stava suonando l'unico gruppo di cui possedevi una vaga conoscenza.

Hai fatto tante altre fermate, poi sei cresciuto e hai preso la patente, il tuo viaggio ha preso rotte imprevedibili, sempre meno comuni ai tuoi coetanei e coCinecittadini. Hai continuato a suonare,
hai rinnegato quello che ascoltavi a 16 anni, poi ci hai fatto pace, lo hai risuonato un giorno da solo in camera e ti sei ricordato di quando trascinavi amplificatori più grandi di te sul 559. Ci hai pensato magari mentre guardavi Amici o X-Factor ed eri ancora più convinto di aver fatto bene a scendere a Subaugusta, Lucio Sestio, Colli Albani.

Hai continuato a fare rock, hai continuato il tuo itinerario, a trovare un senso in quello che per altri era solo rumore, finchè delle persone hanno deciso che di rumore ne facevi troppo, si sono imposti come Controllori (della morale, del costume, del silenzio e di chissà cosa altro) e ti hanno detto che il tuo viaggio finiva lì. Perchè loro troppe voci insieme non le capiscono, sono abituati ad ascoltarne una sola, che mentre a parole gli dice che non si deve uscire dai binari, coi fatti gli fa capire che possono fare tutte le fermate che vogliono. Ultimamente La Voce è così insistente che i Controllori pensano che sia normale poter decidere dove mettere il capolinea ai viaggi degli altri, ma forse non ci sono riusciti. Siamo tutti qui a sperare che sia solo una fermata un po' più lunga delle altre, e stasera, un minuto dopo le 23, berremo una birra alla tua salute, perchè torni presto, prestissimo.


p.s. Questo è un nuovo blog, poi faremo le presentazioni, non doveva iniziare così, ma anche se io e lui in tutte queste fermate non ci siamo mai incontrati, non si poteva che scrivere di questo.

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