martedì 16 agosto 2011

La lotteria

È che noi siamo fissati con 'sta storia di voler vedere i posti, fare le foto, acquistare souvenir, portare i pensierini. Perchè se non fosse così, se non fossimo piegati alla dittatura della geografia, io oggi potrei affermare senza tema di smentita di essere stato in Alaska, e di esserci andato con il 64. Ok sarebbe una piccola bugia, non ci sarei andato "col" 64, ma "nel" 64, e non inteso come 19 anni prima della mia nascita, ma proprio come la linea del bus. Perché chiamare questa aria condizionata sarebbe come dire che la Lazio non ha avuto un buon trend negli ultimi derby. Quantomeno riduttivo.

Appena salito mi ero pure sentito furbo, bruciando sullo scatto un goffo tedesco (prima o poi avresti dovuto pagare il prezzo di deambulare con i calzini sotto le infradito, mein freund) mi ero assicurato l'ambito posto lato finestrino, ma presto la verità si è palesata in tutta la sua glaciale chiarezza. Avevo fatto una cazzata. I bocchettoni che dall'alto sparano aria condizionata non avevano in mente di farci arrivare integri (e non liquefatti) fino alla metro, ma sembravano avere un obiettivo più ambizioso. A occhio e croce il 2070. Giá immagino il ritrovamento di questo bus d'epoca con all'interno, perfettamente ibernati, dei veri cittadini del 2011 consegnati all'eternità nell'ultimo disperato tentativo di scaldarsi in un abbraccio generale. Neopompeiani divenuti statue non a causa della lava ma del gelo. "Guarda come si volevano bene" diranno i visitatori.

Non immagineranno, gli amici del futuro, la lotteria alla quale Atac ci fa generosamente partecipare con il solo acquisto del titolo di viaggio, senza esborsi aggiuntivi. Si chiama "muori o crepa", e ogni giorno coinvolge una intera città in un elettrizzante scommessa: l'aria condizionata sarà guasta o assassina? I pendolari vedono arrivare l'auto e iniziano a sgomitare, tutti con un bel sorriso stampato in faccia e sempre con grande eleganza, ed è lì che un allibratore ufficiale, dipendente dell'agenzia per la mobilità, diffonde rapidamente le quote e accetta le scommesse. "5 a 1 per il muori di freddo, la metà per il crepa di caldo", ognuno punta e poi via, tutti in vettura a scoprire chi ha vinto, tra grandi risate e ottimismo diffuso, perchè se non ce l'hai fatta stavolta, ti toccherà la prossima. Certo, c'è qualche minimo effetto collaterale, dal raffreddore alla broncopolmonite, dalla disidratazione alle allucinazioni, sino a rari casi di delirium tremens o logorrea da Facebook, anche se l'incidenza di quest'ultima sembra limitata ai soli rocker di Zocca. Ma possono queste trascurabili patologie incidere sul piacere di trascorrere un'estate in città all'insegna del divertimento e della partecipazione? No, non possono. Allora godiamoci questo esilarante agosto in città, e dimmostriamo gratitudine verso chi fa di tutto per non farci annoiare mai.

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